08/10 Portland - Newport - Florence

8 ottobre: Portland – Salem – Newport – Florence km 330 km parziali usa 2310
Finalmente una giornata di sole, dopo la colazione al Best Western, chiediamo alla receptionist da dove si può vedere il Mount St Helens da Portland, dobbiamo ripetere tre volte la domanda, poi finalmente capisce la parola Helens perché non avevamo aspirato abbastanza la H, in realtà scopriremo che non aveva capito che volevamo il Monte ST Helens bensì il quartiere di Helens, ad ogni modo grazie a lei arriviamo sulla colina sopra downtown Portland e da lì possiamo ammirare dall’alto Portland ed il Monte Hood, alto 3424 metri che si trova ad almeno 50 km in linea d’aria da Portland, il panorama lo abbiamo ammirato all’interno della villa/museo di Pitoc Mansion  uno dei fondatori di un quotidiano di Portland, morto nel 1919 se ben ricordo.
Scesi dalla collina, ci fermiamo circa 2 ore e mezza in downtown Portland, i grattacieli non sono molti ma ci sono molti bei palazzi storici in mattoni, la città è carina devo dire, anche qui purtroppo ci sono molti homeless e notiamo anche molte persone davvero obese, tanto da doversi muovere con macchine elettriche o sedie a rotelle.
Dopo un giro a Nordstrom pranziamo da Subway. Il parcheggio per tutto il giorno, coperto e custodito ci costa solo 5 dollari, altro che Seattle o Vancouver.
Ripartiamo alla volta del sud per andare verso il bel tempo, arrivati a Salem (capitale dell’Oregon) svoltiamo a destra e ci dirigiamo verso il Pacifico, mai scelta fu più azzeccata, dopo un centinaio di km raggiungiamo l’Oceano, la prima cittadina che incontriamo è Newport, con un centro cittadino lungo la costa ancora di inizio secolo scorso, davvero pittoresco, con numerosi edifici che hanno ormai 120 anni, appena scesi dall’auto ci colpisce subito l’odore di pesce, c’è una fabbrica che lavora il pesce e molti negozi che vendono pesce così come ristoranti. Andiamo sulla baia e lì vediamo dei pescatori di granchi con le loro nasse, mettono nelle nasse del pesce (non di bell’aspetto) le gettano in acqua e poi i granchi entrano per mangiare il pesce, poi tirano su  la nassa, tengono solo i granchi che superano una certa dimensione, direi sui 15 cm di diametro, gli altri li ributtano in mare, i granchi sono davvero enormi.
Da lì sentiamo poi il tipico verso dei leoni di mare, scendiamo di qualche centinaio di metri ed arriviamo ad una sorta di Pier 39 di San Francisco, un molo con un sacco di leoni di mare che riposano beatamente su delle assi di legno e litigano (solo a versi) se qualcun altro vuole salire sulle assi, c’è anche una sorta di gabbia, che serve ad imprigionare i leoni di mare nel caso in cui i ranger vedano che sono magari feriti o soprattutto per togliere eventuali rifiuti che possono provocarne la morte (corde ad esempio).
Nella baia ci sono degli scogli sui quali ci sono decine di leoni di mare che se la raccontano alla grande. Newport è davvero carina. Sul molo, attaccate ai pali di legno vediamo anche numerose stelle di mare, di dimensioni notevoli.
Iniziamo a percorrere la Oregon Scenic Byway e devo dire che è spettacolare, percorriamo gli 80 km da Newport a Florence fermandoci ripetutamente ad ammirare l’oceano, le spiagge larghissime, il tramonto incredibile, la costa è ammantata di vegetazione rigogliosa, pini ed abeti ma anche more, sembra di essere in montagna da noi invece si è a bordo dell’oceano Pacifico, ci fermiamo in un’area di sosta e possiamo addirittura vedere (col binocolo) delle balene, si vede il corpo uscire dall’acqua e gli sbuffi del loro sfiato.
Ci fermiamo anche a fotografare il faro più fotografato degli USA, il Heceta Head Lighthouse (Lighthouse vuol dire faro), costruito nel 1894 ed ancora in funzione, molto suggestivo.

Vediamo infinità di uccelli, in particolare pellicani che letteralmente ricoprono intere isolette.
Arriviamo a Florence quando è appena diventato buio, troviamo camera nel Villa West Motel, un tipico motel americano, gestito da un certo Scaglioni di origine siciliana, il quale mi parla in spagnolo (tanto è uguale al levegan come direbbe la mia amica Letizia).
Scaglioni mi spiega che sotto il televisore nei cassetti ci sono i cuscini e che il riscaldamento entra in funzione dopo mezz’ora che l’ho attivato (così è ma dobbiamo ancora capire da che parte arriva il caldo).
Andiamo a cena da Moos un tipico ristorante sulla baia, dove mangiamo la specialità del posta una specie di zuppa di pesce con le patate, gamberi e salmone.

 

 

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