28/12/11 Pale di San Martino - Busa di Manna

Scarico dati a Busa di Manna il 28 dicembre 2011 con Meteo Triveneto.Dislivello totale 420 metri.

Se si potesse dare un ordine ai 100 più bei giorni della propria vita, penso che, almeno per quanto mi riguarda il 28 dicembre 2011 ci entrerebbe e probabilmente tra i primi posti ed il mio pensiero è certamente anche quello dei 16 partecipanti all’escursione nel cuore delle Pale di San Martino a Busa di Manna, in quello che noi di Meteo Triveneto chiamiamo “L’Artico di casa nostra”.

Ci siamo ritrovati al parcheggio della partenza della cabinovia Col Verde – Rosetta alle nove di mattina, il tempo era splendido, caratterizzato da una marcata escursione termica, -3°C sul fondovalle del Primiero e fino a +4°C sul versante prima di entrare a San Martino di Castrozza.

Il radiosondaggio di Udine della mezzanotte dava un +1,2°C a 2616 metri nella libera atmosfera.

Dopo essere saliti ai 2633 metri dell’arrivo della Funivia del Rosetta, restiamo subito a bocca aperta ad ammirare il meraviglioso Altopiano delle Pale di San Martino, se d’estate sembra di essere sulla Luna, d’inverno l’effetto è simile ma ancora più emozionante. Ci mettiamo le ciaspole ed iniziamo la discesa fino ai  2581 metri del Rifugio Rosetta dove ci fermeremo al ritorno per ristorarci.

Camminiamo per circa due ore per arrivare a Busa di Manna fermandoci a fare delle fotografie ed a scaricare i dati dal sensore sulla sella di out flow (punto in cui tracima il lago di aria fredda), sul versante (posto a metà quota tra il fondo e la sella). Prima di arrivare a Busa di Manna la temperatura sul pendio dopo il rifugio Pedrotti è di +3,0°C, ma attraversiamo alcune doline nelle quali la temperatura, nonostante il sole e grazie all’inversione termica da Frost Hollow, precipita di oltre 20°C, arriviamo a rilevare -22,°C e lo stupore di chi per la prima volta prova questa emozione, perché di emozione si tratta, è forte. Nell’aria fluttuano dei cristalli di vapore acqueo cristallizzato, che altre volte abbiamo già visto in occasione di Frost Ciaspo in doline con temperature inferiori ai -20°C, dobbiamo assolutamente capire da cosa sono generati, se sono originati dalla neve o dal nostro stesso respiro che si congela.

Arrivati a Busa di Manna, ci fermiamo per circa mezz’ora per scaricare i dati ma soprattutto per effettuare le riprese con l’operatore di ripresa ed il giornalista della RAI di Trento (rispettivamente Fulvio Dal Rì e Manuel Codignoni che ringraziamo tanto per la professionalità, la cortesia e la compagnia).  Dopo aver spiegato il progetto doline e siti freddi ed il fenomeno delle Frost Hollow, ripartiamo alla volta del Rifugio Rosetta dove arriviamo dopo circa un’ora e mezza di cammino.

Al rifugio facciamo la conoscenza di Mariano il gestore, guida alpina, che come noi è convinto delle potenzialità turistiche del sito di Busa di Manna ed in genere delle Frost Hollow dell’Altopiano delle Pale. Il rifugio è molto bello e per il primo anno è aperto anche d’inverno. 

Mentre alcuni di noi si rifocillano altri installano grazie all’ok del gestore un palo con schermo solare nel quale inseriamo un datalogger Hobo, ci servirà per valutare le differenze di temperatura con gli altri sensori posti a Busa di Manna.

Ripartiamo intorno alle 15.30 alla volta della funivia da dove alle 16.00 rientriamo a San Martino di Castrozza, lì dopo aver ammirato l’Enrosadira (le Dolomiti quando il sole tramonta assumono un colore unico) ci fermiamo al bar ristorante da Meto per riscaldarci con un bel brulè (molto cortesi i gestori del locale, li ringraziamo per l’ospitalità e per averci lasciato effettuare una ripresa), lì scarichiamo nel computer i dati dei tre datalogger hobo, ci sorprendono subito alcuni dati, che tuttora stiamo elaborando, in primis la minima di -42°C rilevata il 20/12 alle 06.00 sul fondo di Busa di Manna, ma anche un aumento di 13°C in 15 minuti il 14/11 e di 20.2°C in un’ora il 15/11.

In sostanza Busa di Manna ha abbattuto la temperatura nella libera atmosfera di 30°C quella notte.

L’escursione termica del 20/12 tra minima e massima è stata di ben 32°C.

Dopo lo scarico dati e le “discussioni di rito” perché tutti erano uno più curioso dell’alto di avere maggiori info sui dati rilevati, ci siamo avviati verso casa, felici di aver trascorso una giornata davvero speciale, per quello che abbiamo visto, per la compagnia e per l’emozione di aver provato il fenomeno del’inversione termica in dolina.

 

 
 
 

 

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