11/09/11 Pale di San Martino Busa di Manna

Bella escursione che definirei più una spedizione scientifica in quanto con gli amici di Meteo Triveneto sono salito nel sito più freddo d'Italia (-47°C nel 2009 Busa di Manna, -48,3°C Busa Fradusta nel 2010)  posto a 2550 metri di per installare la strumentazione del CNR/Isac. 

Lo scopo del monitoraggio “intensivo” presso la Busa di Manna è quello di verificare la temperatura e l’umidità di questi veri e propri laghi di aria fredda, posizionando la strumentazione non solo sul fondo della conca (più fredda) ma anche sul versante (a metà pendio) e sulla sella di out flow (punto in cui il lago di “aria fredda” tracima) e studiarne pertanto le dinamiche.

Salito da San Martino di Castrozza con la funivia del Rosetta abbiamo camminato per circa un'ora e mezza (zaini pesantissimi e 9 pali d'acciaio da portare) per arrivare a Busa di Manna (paesaggio davvero lunare), lì con Filippo, Stefano, Samuele ed Alessandro abbiamo installato le tre postazioni a quota 2546 m, 2560 m. e 2592 m. Giornata spettacolare anche se davvero calda per la quota e la stagione.

Rientro nel tardo pomeriggio, dopo aver percorso a ritroso il sentiero 707, dislivello totale 420 metri.

Ricordo alcune informazioni riguardo al Progetto Doline e Siti Freddi di Meteo Triveneto

Il progetto è iniziato in fase sperimentale nell’inverno 2007/2008 e subito durante i primi monitoraggi, grazie alle analisi di alcuni appassionati e professionisti della meteorologia, si è capito che le capacità termiche di queste “frost hollow”, in termini di picchi di freddo ma non solo, ma anche di escursioni termiche collegate, presentavano un potenziale straordinario: si è quindi iniziato a prendere sempre più in considerazione la possibilità di un progetto, amatoriale e professionale, che mirasse a studiare le particolarità microclimatiche di queste Conche. Il successo del monitoraggio delle doline effettuato in via sperimentale l'inverno 2007/2008, ha creato così i presupposti per la creazione di un sito dedicato http://doline.meteotriveneto.it e di una serie di stanze nel forum di Meteo Triveneto gettando le basi per un monitoraggio molto più dettagliato e preciso, con tutta la strumentazione e schermatura omologata per ciascun sito di monitoraggio.
I siti monitorati nell’ultima stagione sono stati 44 ma nell’ambito del progetto si è arrivati a monitorare ormai 80 siti diversi a partire dalle Dolomiti di Brenta per arrivare fino a doline carsiche situate vicino a Trieste, da 4 metri a 2600 metri sul livello del mare.
Lo scopo del progetto non è solo quello di rilevare queste minime assolute ma anche i repentini aumenti di temperatura (anche di 22°C di aumento in 15 minuti), le diminuzioni di temperatura (fino ad 8°C di diminuzione in 15 minuti) e le inversione termiche (spesso 1°C al metro ogni metro di dislivello scendendo) che si verificano in queste “ghiacciaie naturali” dal nome scientifico di “frost hollow”, studiarne le dinamiche e soprattutto fornire un’adeguata informazione priva di sensazionalismi da record, per spiegare il perché si raggiungano questi picchi di temperature “artiche” in siti non distanti da casa nostra ma soprattutto per spiegare che questi siti sono ben circoscritti ed in zone non abitate, se nella conca ci sono -40°C all’esterno della stessa la temperatura può anche essere di oltre 25/30°C superiore.


Un particolare ringraziamento va all’Ente Parco Naturale Pale di San Martino e Paneveggio.
 

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